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Giuseppe Bellafiore

Cenni biografici

E’ nato a Santa Ninfa (Trapani) l’1 gennaio 1920 ed è morto a Palermo il 19 luglio 2012 all’età di 92 anni. È stato uno storico dell’arte, accademico, giornalista e saggista italiano.
Dopo che la famiglia si è trasferita a Palermo, dal 1933 al 1938 ha frequentato il liceo classico Giovanni Meli. Nel luglio del 1942 si è laureato in Lettere con il massimo dei voti, con il professore di Storia Medievale Antonino De Stefani. La sua tesi Le origini del feudalesimo in Sicilia è stata ritenuta degna di pubblicazione. Nel 1942 l’Istituto di Studi Germanici gli ha assegnato una borsa di studio per un corso di perfezionamento in Germania, di cui non ha potuto usufruire a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nello stesso anno si è iscritto alla facoltà di Scienze politiche conseguendo la seconda laurea nel febbraio del 1948, con una votazione di 110/110 e lode. Nel 1943 è stato chiamato alle armi e ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno e a fine corso ha avuto il grado di Guardiamarina.

Nel luglio del 1943, mentre era in Sicilia, è stato fatto prigioniero dai soldati americani. Dopo la cattura è stato trasferito in Africa e spostato in diversi campi di prigionia tra la Tunisia e l’Algeria. Dopo l’armistizio ha cooperato con gli Americani e, grazie alla conoscenza della lingua inglese e francese, è stato inviato in Francia e poi in Belgio. Finita la guerra è rientrato a Palermo il 18 ottobre del 1945. Si è fidanzato nel 1946 con Antonietta Bonomo e sposato il 5 settembre del 1948.

È nato a Santa Ninfa (Trapani) l’1 gennaio 1920 ed è morto a Palermo il 19 luglio 2012 all’età di 92 anni. È stato uno storico dell’arte, accademico, giornalista e saggista italiano.
Dopo che la famiglia si è trasferita a Palermo, dal 1933 al 1938 ha frequentato il liceo classico Giovanni Meli. Nel luglio del 1942 si è laureato in Lettere con il massimo dei voti, con il professore di Storia Medievale Antonino De Stefani. La sua tesi Le origini del feudalesimo in Sicilia è stata ritenuta degna di pubblicazione. Nel 1942 l’Istituto di Studi Germanici gli ha assegnato una borsa di studio per un corso di perfezionamento in Germania, di cui non ha potuto usufruire a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nello stesso anno si è iscritto alla facoltà di Scienze politiche conseguendo la seconda laurea nel febbraio del 1948, con una votazione di 110/110 e lode. Nel 1943 è stato chiamato alle armi e ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno e a fine corso ha avuto il grado di Guardiamarina.

Nel luglio del 1943, mentre era in Sicilia, è stato fatto prigioniero dai soldati americani. Dopo la cattura è stato trasferito in Africa e spostato in diversi campi di prigionia tra la Tunisia e l’Algeria. Dopo l’armistizio ha cooperato con gli Americani e, grazie alla conoscenza della lingua inglese e francese, è stato inviato in Francia e poi in Belgio. Finita la guerra è rientrato a Palermo il 18 ottobre del 1945. Si è fidanzato nel 1946 con Antonietta Bonomo e sposato il 5 settembre del 1948.

Attività didattica

Subito dopo la laurea in Lettere, nell’anno scolastico 1942-43, ha iniziato l’attività didattica con l’incarico d’insegnante di lettere nella scuola media Vittorio Emanuele di Palermo. Questo primo incarico è stato interrotto dalla chiamata alle armi. Dopo la guerra, la carriera didattica è ripresa dal 1º ottobre del 1946, quale incaricato di Italiano e di Storia dell’Arte, nei licei classici G. Meli e G. Garibaldi di Palermo, per gli anni scolastici 1946-49. Dal 1º ottobre del 1949 al 30 settembre del 1954, è stato nominato di ruolo come insegnante di Lettere nella scuola media a Termini Imerese e a Misilmeri, in provincia di Palermo. Dal 1 ottobre 1954 e fino al 30 settembre 1956 ha insegnato Lettere e Storia negli Istituti Tecnici superiori.

Dal 1° ottobre del 1956 è diventato titolare della cattedra di Storia dell’Arte presso il liceo classico G. Garibaldi di Palermo e vi ha insegnato fino al 1971. Contemporaneamente all’insegnamento ha svolto attività universitaria. Infatti, dal 1946 al 1956, presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ha collaborato con il prof. Antonino De Stefano, ordinario di Storia Medievale. Dal 1956 al 1962, presso la facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, ha collaborato col prof. Guido Di Stefano, titolare della cattedra di Storia dell’Architettura. Nell’a.a. 1962-63 il prof. Renato Bonelli, titolare del corso di Storia di Architettura II, lo ha invito a tenere delle lezioni sulla Architettura Medievale Siciliana. Nella stessa facoltà di Architettura, per incarico del prof. Luigi Vagnetti, titolare della cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti, ha collaborato, per il settore storico-critico, ai lavori di ricerca e di studio per il rilevamento sistematico del centro storico di Palermo e dei monumenti più notevoli del suo territorio.

Nel giugno del 1964 ha conseguito l’abilitazione alla libera docenza in Storia dell’Arte e Storia degli Stili dell’Architettura presso la facoltà di Architettura dell’Università di Palermo. E’ rimasto titolare della cattedra fino all’anno accademico 1977-78. Nel medesimo anno, è tornato alla facoltà di Lettere di Palermo con l’incarico dell’insegnamento di Storia dell’Arte Medievale e Moderna. Dall’a.a. successivo è stato professore stabilizzato e nel 1985 è diventato ordinario presso la medesima facoltà per lo stesso insegnamento. Dal 1984 al 1994 è stato direttore dell’omonimo Istituto. Nel 1996 è andato in pensione. Nel 2006, per amore verso il suo paese natio, ha fatto dono della sua biblioteca al Comune di Santa Ninfa. I numerosi e preziosi volumi hanno trovato sistemazione nella Biblioteca Comunale Nino Cordio.

Attività culturali

Nel 1957, è stato uno dei soci fondatore della Sezione palermitana dell’Associazione ITALIA NOSTRA, svolgendo, sotto la presidenza del Prof. Guido Di Stefano, l’incarico di Segretario. Ha assunto, per designazione dell’Assemblea dei soci, la presidenza della Sezione ininterrottamente per 44 anni, dal 1963 al 2007. Dal 2008 fino alla morte è stato Presidente onorario. Dal 1965 al 1999 è stato Consigliere Nazionale dell’Associazione Italia Nostra e nel 1990 ha rivestito anche la carica di Vice Presidente Nazionale. Dal 1970 al 1986 è stato Presidente del Consiglio regionale siciliano. Ha contribuito con costante lavoro alla vita della Sezione palermitana che ha acquistato così, sotto la sua presidenza, un notevole peso e un posto di prestigio come è attestato dalle continue citazioni e dai commenti della stampa locale e nazionale. Ha curato particolarmente la difesa dei valori storico-ambientali ed artistici del territorio siciliano e particolarmente della città di Palermo.

E’ intervenuto con osservazioni e scritti durante i lavori di redazione e di approvazione di vari piani regolatori, comprensoriali, ecc. siciliani e in ispecie di quello particolareggiato di Palermo. Ha tenuto per conto della Sezione palermitana conferenze, relazioni in congressi e convegni e scritto vari articoli sulla stampa locale e sul Bollettino dell’Associazione.

Dal 1968 al 1985 è stato Presidente dell’Ente per i Palazzi e le Ville di Sicilia, nominato con D.P. n 171 del 14/12/1968, pubblicato sulla G.U.R.S. del 31/01/1970 n. 6. Esso, pur disponendo di scarsissimi fondi, ha proceduto all’acquisizione di alcuni edifici di eccezionale interesse storico artistico. Tali edifici sono: le terme di Cefalà Diana presso Palermo, un unicum risalente all’età islamica; la casa Vaccarini di Catania, un palazzo che il grande architetto settecentesco costruì per se stesso; il villino Florio di Palermo, il più significativo testo architettonico di Ernesto Basile. Tra le altre attività che l’Ente ha svolto ha particolare importanza quella di catalogazione e di rilievo fotografico di palazzi e ville siciliani.

E’ stato componente dal 1978, per più di un venticinquennio, del Consiglio Regionale dei BB CC ed AA della Regione Siciliana, istituito dalla legge regionale n. 80 del 1977.
Dal 1983 al 1996 è stato componente del Comitato per lo Studio e la Conservazione dei Giardini Storici del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Ha fatto parte per diversi anni, quale esperto di questioni storico-artistiche, della Commissione Urbanistica del comune di Palermo.
Socio dal 1951 della Società Siciliana di Storia Patria di Palermo, ha svolto una intensa attività sociale, partecipando a congressi e tenendo conferenze. Molti suoi articoli sono stati pubblicati su Archivio Storico Siciliano, periodico della Società Siciliana per il quale ha collaborato anche alla redazione.
Ha tenuto conferenze all’estero per incarichi degli Istituti italiani di cultura e di organismi regionali siciliani. La sua partecipazione a congressi, convegni ecc. è stata documentata dalla pubblicazione delle relazioni.

Attività editoriale

Durante la sua lunga carriera professionale ha svolto attività pubblicistica e collaborato con diverse testate giornalistiche e riviste: Giornale di Sicilia, L’Ora, L’Unità, La Repubblica, Chiarezza, Nuova Accademia, La Regione Siciliana, Voce della Sicilia, Comunità, Il Ciclope, Cronache parlamentari siciliane, Sicilia dell’Assessorato Turismo e spettacolo della Regione Siciliana, Tutt’Italia, Kalos, Palladio, Bollettino d’Arte del Ministero della P. I., The Connoisseur (Londra), Journal of the Faculty of archeology (Il Cairo) ecc..
Diverse le monografie sulla storia dell’arte, in particolare sul periodo arabo e normanno in Sicilia e su Palermo.

  • È nel 1956 che si concretizza la sua prima opera monografica: Palermo – Guida della città e dei dintorni, una vasta circostanziata ricognizione delle sussistenze urbanistiche, monumentali ed artistiche di Palermo e del suo territorio, accompagnata da interpretazioni su rigorose basi critiche. Nel 1959 è stata anche tradotta in tedesco e nel 1974 in inglese.
  • Altra monografia, che ha comportato un lavoro decennale di ricognizione, di vaglio e di assimilazione dell’arte della Sicilia è stata La civiltà artistica della Sicilia dalla preistoria ad oggi, pubblicata nel 1962. Il libro ha una lunga premessa che è un profilo storico dell’arte della Sicilia; in essa i fatti storici integrano quelli artistici per i quali si rimanda alla descrizione e alla valutazione fornita nel testo. La vastissima bibliografia sull’urbanistica e sulle arti figurative siciliane che integra il libro è la più completa per quel tempo.
  • Sempre nel 1962 viene pubblicato La Maniera italiana in Sicilia. Profilo dell’urbanistica e della architettura. Questo saggio è stato il primo di una collana di pubblicazioni d’arte diretta dal Prof. Renato Bonelli, successore di Guido Di Stefano nella cattedra di Storia dell’Architettura. Tra il tardo Cinquecento e i primi decenni del Seicento si stabilisce in Sicilia il Rinascimento nella sua tarda incarnazione della Maniera. I problemi architettonici vengono indagati in rapporto inscindibile con quelli urbanistici.
  • Nello stesso anno 1962 ha presentato una raccolta di stampe in fac-simile di paesaggi urbani siciliani dal titolo: Il paesaggio urbano siciliano nelle antiche stampe, rilevando il significato e l’importanza delle antiche grafiche sulla città e ricordando in rapida esposizione i principali avvenimenti della storia urbanistica delle città siciliane soffermandosi su Palermo e Messina per le quali esiste il maggior numero di stampe antich
  • Nel 1971 con Idea di Palermo Barocca è stato definito l’aspetto formale e le essenziali caratteristiche urbanistiche e monumentali della “grande” Palermo barocca; lo scritto, accompagnato da una serie di incisioni sei-settecentesche, per lo più inedite, di porte e di ambienti cittadini, mette in evidenza i particolari valori scenografici della città barocca.
  • Nel 1975 è stato pubblicato Dall’islam alla Maniera, un profilo dell’architettura siciliana dal IX al XVI secolo, dove la storia dell’architettura siciliana viene ripercorsa e riesaminata con nuove ipotesi di lettura ancorate alla storia politica e alla situazione geografica. In questo libro confluisce una lunga serie di ricerche fatte, anche a livello filologico, sull’architettura siciliana delle età musulmana e normanna.
  • Nel 1976 è stato pubblicato, sia in italiano che in inglese, il volume La cattedrale di Palermo. Presentato nel 1977 dal prof. Maurizio Calvesi presso l’oratorio del SS. Salvatore, in presenza anche del cardinale Salvatore Pappalardo. L’opera è nata dopo un periodo di intenso studio durato diversi anni, nella convinzione che la cattedrale di Palermo rappresenta ancora oggi, nonostante le distruzioni, la “summa” delle esperienze artistiche di quella intensa stagione di creatività che abbraccia in Sicilia le età islamica e normanna.
  • In qualità di Presidente dell’Ente Palazzi e Ville di Sicilia si è occupato in modo sistematico della Zisa di Palermo e ne ha seguito i lavori di restauro fin dal 1972. Ciò gli ha consentito l’individuazione delle funzioni delle varie parti del palazzo ma anche la collocazione di esso nella scacchiera della contemporanea arte della Koinè fatimita estesa dall’Africa settentrionale alla Sicilia e all’Egitto. L’approfondito studio del palazzo si conclude nel 1978 con la monografia La Zisa di Palermo, che ha costituito un notevole contribuito alla conoscenza di un organismo architettonico emblematico di tutta una cultura artistica vigente in Sicilia nelle età musulmana e normanna.
  • In occasione del 50° anniversario della fondazione della facoltà di Archeologia dell’Università del Cairo viene pubblicato nel volume celebrativo del 1978, lo scritto Dar Al-‘Aziz presso Palermo, un solatium di Gugliemo I detto la Zisa.
    È del 1984 “Architettura in Sicilia (1415-1535)”, monografia che ha contenuto la prima organica ricognizione del patrimonio architettonico siciliano durante il periodo aragonese.
  • Nel 1990 è stato pubblicato il libro “Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanno (827-1194)”. II risultato finale di questo studio è la chiara coscienza storica di una Sicilia, nelle età islamica e normanna, non terra periferica di approdo di un coacervo di influenze di disparate civiltà ma essa stessa sede e protagonista di cultura la cui irradiazione verso l’esterno e ancora tutta da scoprire.
  • Nel 1993 è stato pubblicato il libro “Architettura dell’età sveva in Sicilia (1194-1266)”, in prossimità dell’ottavo centenario della nascita di Federico II (1194).
  • È del 1996 il libro “Parchi e giardini della Palermo normanna”.
  • Nel 1999 è uscita una seconda edizione del volume “La Cattedrale di Palermo”.
  • Nel 2003 il volume “Il centro storico di Palermo” ha raccolto una serie di articoli pubblicati sui quotidiani negli anni in cui era aperto il dibattito sui concetti di Centro Storico, di recupero e di politica urbanistica.